Caritas
Diocesana di Trivento

Compiti

Anima le comunità cristiane al senso della carità traducendo in impegni concreti l’amore preferenziale per i poveri e tale priorità diventa un criterio di discernimento pastorale per tutta la diocesi.

Forma, attraverso percorsi educativi privilegiati, operatori sociali in vari ambiti: Pace, Mondialità, Volontariato … Cura la formazione dei responsabili e degli operatori pastorali Caritas a livello diocesano e parrocchiale.

Promuove e sostiene le Caritas parrocchiali assicurandone l’indirizzo pastorale, secondo l’indicazione del Vescovo, ma altresì studi e ricerche sui bisogni e risorse del territorio. Sostiene il volontariato, il Servizio Civile. Promuove iniziative concrete rivolte a bisogni di particolare gravità, attivando servizi sperimentali come modello e profezia.

Coordina in collaborazione con gli altri uffici diocesani e con la Caritas Italiana le iniziative caritative, pastorali, sociali, i progetti di intervento in fase di emergenza a livello nazionale e internazionale.

Ambiti

Socio-pastorale

Itinerari di formazione per gli operatori Caritas e coordinamento delle realtà locali; progettazione e realizzazione di corsi, convegni, giornate di studio; orientamento al volontariato; promozione a livello territoriale dell’osservatorio permanente sulle povertà e del centro d’ascolto.

Sociale

Coordinamento, formazione e promozione a servizio delle Caritas locali e del volontariato nelle seguenti aree: anziani, alcolismo, usura, carcere, violazione dei diritti della donna, handicap, malattie mentali,minori, immigrati ed emigrati, tossicodipendenza.

Emergenze

Progetti immediati ed interventi a medio e lungo termine a favore delle popolazioni colpite da catastrofi naturali (alluvioni, terremoti…), o coinvolte in tragedie umane quali le guerre. Le aree di intervento sono di livello locale, nazionale ed internazionale.

Mondialità

Interventi a favore dei paesi più poveri con micro-realizzazioni mirate al servizio ed alla crescita della persona. Organizzazione di formazione orientata all’educazione alla mondialità nei suoi molteplici aspetti: rapporti Nord-sud , commercio equosolidale, emigrazione, popoli e culture…

 

STATUTO

Art. 1 – Natura
La CARITAS DIOCESANA di Trivento è l’organismo pastorale istituito dal Vescovo al fine di promuovere, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana e delle altre comunità, specie parrocchiali, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli “ultimi” e con prevalente funzione pedagogica. La Caritas diocesana è lo strumento ufficiale della Diocesi per la promozione e il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali.

Art. 2 – Compiti
Alla Caritas Diocesana sono assegnati i seguenti compiti:
a) approfondire le motivazioni teologiche della diaconia della carità e, in particolare, favorire l’educazione alla giustizia, alla solidarietà, alla pace e alla  enuncia  rofetica;
b) promuovere nella Diocesi, nelle parrocchie e nei gruppi l’animazione del senso della carità verso le persone e le comunità in situazione di difficoltà e tradurlo  in interventi concreti con carattere promozionale e, ove possibile, preventivo;
c) promuovere e sostenere le Caritas Parrocchiali, anche nelle forme interparrocchiali;
d) sostenere e favorire il coordinamento delle iniziative e delle opere caritative assistenziali di ispirazione cristiana;
e) in collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana:
– realizzare studi e ricerche sui bisogni presenti nella comunità diocesana per aiutare a scoprire le cause, per preparare piani di intervento sia curativo che preventivo;
– stimolare l’azione delle istituzioni civili e un’adeguata legislazione;
– promuovere il volontariato e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale di ispirazione cristiana, sia professionale che  volontario, impegnato nei servizi sociali, sia pubblici che privati, e nelle attività di promozione umana;
– contribuire allo sviluppo umano e sociale dei Paesi del Terzo Mondo con la sensibilizzazione dell’opinione pubblica con prestazione di servizi, con aiuti economici, anche coordinando le iniziative dei vari gruppi e movimenti di ispirazione cristiana o collaborando con essi, in particolare con l’Ufficio delle Migrazioni e con l’Ufficio Missionario.

Art. 3 – Opere Caritative
Per favorire il perseguimento delle finalità costitutive di cui agli artt. 1 e 2 la Caritas Diocesana interviene operativamente utilizzando tutti gli strumenti necessari al raggiungimento di tali obiettivi. In vista di ciò essa può promuovere e gestire inizialmente opere caritative, lasciandone – non appena possibile – la gestione permanente ad apposite strutture autonome collegate con la Caritas Diocesana.

Art. 4 – Collaborazioni pastorali
La Caritas Diocesana, agisce in stretta unione con gli altri Uffici diocesani.
Il direttore della Caritas Diocesana fa parte del Consiglio Pastorale Diocesano.

Art. 5 – Organi della Caritas Diocesana
Organi della Caritas Diocesana sono:
a) la Direzione;
b) il Consiglio Direttivo;
c) l’Équipe Caritas Diocesana.

Art. 6 – La Direzione
La direzione è composta dal Vescovo, che è il presidente della Caritas Diocesana, dal Direttore, nominato dal Vescovo, ed, eventualmente, da un Vice Direttore, nominato dal Vescovo.
Il Direttore:
a) rappresenta la Caritas Diocesana a livello ecclesiale;
b) convoca e presiede, su mandato del vescovo, le riunioni del Consiglio Direttivo e della Équipe Caritas Diocesana;
c) promuove, coordina e dirige l’attività della Caritas Diocesana ed è il responsabile dell’attuazione di quanto stabilito nella Équipe Caritas Diocesana e in Consiglio;
d) risponde della regolarità di tutti gli atti contabili e amministrativi;
e) nomina e coordina i responsabili per ogni settore di attività della Caritas Diocesana;
f) cura i rapporti con la Delegazione Regionale e con la Caritas Italiana informandone l’Équipe Caritas Diocesana e il Consiglio.
Il vice direttore sostituisce, per l’ordinaria amministrazione, il direttore in caso di assenza di questi.

Art. 7 – Il Consiglio Direttivo
Il Consiglio Direttivo, formato da sei membri, è presieduto dal Vescovo ed è costituito dal direttore della Caritas Diocesana, da una religiosa designata dal Consiglio delle religiose, da quattro laici designati dalle Foranie.  I consiglieri sono scelti tra persone dotate di particolare competenza, sensibilità ed esperienza nei vari settori operativi della pastorale della carità e vengono nominati dal Vescovo.  Nell’ambito del Consiglio Direttivo verranno individuate specifiche responsabilità relative alla pastorale della carità, alla collaborazione con le diverse équipe operative, alla cura amministrativa.

Art. 8 – Compiti del Consiglio Direttivo
Il Consiglio Direttivo ha i seguenti compiti:
a) formula i programmi di attività, cura e verifica la loro attuazione;
b) espone i bisogni individuati, esamina i suggerimenti e le istanze raccolte nel territorio;
c) approva il rendiconto economico;
d) esamina nuove iniziative di carità che la Caritas intende promuovere;
e) verifica la validità pastorale delle opere già esistenti collegate con la Caritas Diocesana.
Le conclusioni e le proposte necessitano della approvazione del Vescovo.

Art. 9 – L’Équipe Caritas Diocesana
L’Équipe Caritas Diocesana è composta da: il direttore, il vice direttore, dai responsabili dei settori formativi, ed, eventualmente, da rappresentanti del Consiglio. Ha il compito di ritradurre in pratica le linee programmatiche fissate dal Consiglio Direttivo, secondo le metodologie delle mete fissate. Può fare proposte, ma non può compiere scelte programmatiche autonome.

Art. 10 – Coordinamento delle iniziative di volontariato e delle opere caritative e assistenziali
Per espletare il compito di favorire il coordinamento delle iniziative di volontariato e delle opere di carità e di assistenza della Diocesi, il Direttore della Caritas Diocesana può convocare, i rappresentanti degli organismi di volontariato di ispirazione cristiana e delle istituzioni caritative e assistenziali della Diocesi, oppure partecipare alle forme di coordinamento e di collaborazione presenti nella Diocesi.

Art. 11 – Mezzi economici
La Caritas Diocesana trae mezzi economici per il raggiungimento dei fini statutari:
a) dalle offerte raccolte nelle forme che risulteranno più opportune;
b) dalle raccolte straordinarie in occasione di pubbliche calamità;
c) da eventuali donazioni e oblazioni di enti e persone;
d) dalle somme provenienti dalla quota dell’otto per mille destinate alla carità messe a disposizione dalla Diocesi.
In conformità al can. 1267 par. 3 del Codice di Diritto Canonico, le offerte ricevute per un determinato fine non possono essere impiegate che per quel fine e sarà reso conto pubblicamente delle erogazioni ricevute e del loro impiego.

Art. 12 – Rendiconto economico
La Caritas Diocesana alla fine di ogni anno renderà conto all’Ordinario diocesano delle offerte e dei contributi ricevuti, della loro destinazione e del loro utilizzo.
La Caritas Diocesana è tenuta a rendere pubblici i propri conti secondo le modalità più appropriate.

Art. 13 – Rapporti con la Caritas Italiana
La Caritas Diocesana è organismo pastorale della Chiesa locale. Essa opera in armonia con gli indirizzi generali della Caritas Italiana e in spirito di comunione e di collaborazione con le altre Caritas Diocesane. Gli interventi di emergenza internazionale sono coordinati dalla Caritas Italiana.

Art. 14 – Rapporto con le istituzioni civili del territorio
La Caritas Diocesana mantiene rapporti con tutte le strutture civili preposte ad attività assistenziali, in atteggiamento di collaborazione e servizio.

Art. 15 – Rapporti con il Delegato Regionale
Il direttore della Caritas Diocesana:
– partecipa alle riunioni indette dal Delegato Regionale;
– tiene i collegamenti e collabora con il Delegato Regionale e con le Caritas Diocesane della regione.

Art 16 – Durata delle cariche
Tutte le cariche hanno una durata di un quinquennio e possono essere riconfermate.

Art. 17 – Estinzione della Caritas
L’estinzione della Caritas Diocesana potrà essere deliberata dal Vescovo, il quale disporrà anche per la destinazione dei beni ad attività caritative e assistenziali diocesane.

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